I Misteri della Lomellina - Sannazzaro de' Burgondi

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I Misteri della Lomellina

Lomello, la Chiesa del Diavolo
La chiesa del Diavolo a Lomello Lomello è un centro di circa 2400 abitanti in provincia di Pavia .Era conosciuto in epoca romana come Laumellum ,ma ebbe origini ben più antiche, pare infatti che fu abitato dai Levi . In epoca longobarda ebbe molto importanza in quanto era posta sulla strada che portava dalla capitale Pavia alla Francia. Era inoltre sede del graf , il conte ed era sede del gau , il contado. La sconfitta del 774 di re Desiderio , ultimo re Longobardo, da parte di Carlo Magno, segna per il borgo un nuovo periodo storico, ancora più glorioso, quello dei conti Palatini. La contea di Lomello fu creata nell' 847 e farà parte della potentissima marca d'Ivrea. La chiesa pare sia sorta sui ruderi e sul tracciato esatto di un antichissimo tempio paleocristiano. La tradizione da parecchie versione sulla costruzione di questa chiesa, ma forse la più interessante pare sia quella trascritta dal comm. Attilio Baratti di Mortara che ripropongo integralmente.

"Teodolinda volle celebrare nella Chiesa di S. Maria in Lomello le sue seconde nozze con Agilulfo duca di Torino. Una curiosa leggenda vuole che queste nozze non andassero a genio al demonio perché i Longobardi erano ariani e Teodolinda era cattolica. Con re Autari, il diavolo aveva potuto ottenere che fosse vietato ai Longobardi il Battesimo Cattolico, ma questa volta era la regina stessa che si eleggeva lo sposo acquistando una potenza diretta, che avrebbe poi adoperata a favore della causa cattolica; e per il diavolo il grosso guaio era lì. Allora pensò di farne una delle sue. Il giorno prima delle nozze portò sul cielo di Lomello tutte le nubi più cariche di tuoni e di lampi che aveva in riserva e scatenò un tremendo temporale. I fulmini caddero sulla chiesa già preparata per le nozze, suscitando un grave incendio e in poche ore la chiesa di Lomello fu un mucchio di rovine. Teodolinda che da santa donna si era preparata alle nozze con la preghiera, si mise a piangere e a supplicare il Signore. Ed il Signore accettò la preghiera della sua serva fedele. Ed eccolo a ordinare al diavolo che sghignazzava in mezzo al fumo, di rifabbricare durante la notte, prima del suono dell'Ave Maria, quello che era stato distrutto, pena la costruzione di tre nuove chiese con la badia. La pia Regina Teodolinda, sentite le parole del Signore, andò tutta felice incontro allo sposo per comunicargli la lieta novella. La notizia udita dai cortigiani corse di bocca in bocca, e tutti aspettavano che si facesse notte per assistere al miracolo. Ma il diavolo, per nascondere la sua vergogna, sull'imbrunire fece calare una nebbia così fitta e fredda da costringere tutti i cortigiani a starsene chiusi in castello. Quel che capitò nel buio fitto, nessuno lo poté sapere. Il diavolo pescò nel fondo dell'inferno i migliori ingegneri, architetti e muratori che poté trovare e diede loro l'ordine di rifare la chiesa in tutta fretta. Ma, senza una direttiva unica, senza ingegnere capo, ciascuno fece a modo suo. Intanto l'Ave Maria era lì per suonare. Mancava di portare a termine la facciata. Ma il Signore che dall'alto stava ad osservare, diede l'ordine di tralasciare: "Lascia di finire la Chiesa, perché si sappia che le cose belle e buone il diavolo non le sa fare; ma farai viceversa il Battistero, dove il figlio di Agilulfo prenderà il Battesimo Cattolico. Non volevi che la mia Chiesa trionfasse, sarà quel Battesimo lo scorno tuo più pungente". Suonata l'Ave Maria, il corteo nuziale si mosse dal castello. Quando il corteo regale, composto di conti, paladini, duchi longobardi, passò il vasto portone della Chiesa, ed entrò nel tempio di S. Maria, poté notare come in quella bellissima Chiesa c'era un curioso disordine di costruzioni: le muraglie non correvano parallele, i colonnati erano di forme e dimensioni diverse nei fusti, nei capitelli, nel giro dell'arco e nell'altezza dei piedi. E, meraviglia ancora più grande, ebbero, all'uscita di Chiesa, quando a fianco di essa, trovarono lì, nuovo di zecca il Battistero, regalo nuziale di Belzebù!".  
Fonte
Sito web Comune di Lomello


Lomello, villa degli amanti maledetti.

Questa bellissima casa, che sta praticamente sotto gli occhi di tutti, ma nasconde molte leggende e storie. Situata poco fuori Lomello (provincia di Pavia) attrae molti autisti che passano sovente da quella strada.
La Villa detta "degli amanti maledetti" ha una storia molto cruenta, si dice che circa cento anni fa la Villa avesse dei proprietari, una coppia sposata, e un servo. Una mattina il marito partì per una battuta di caccia, ma tornando alla dimora sorprese la moglie con il servo nella torretta della casa. Fu così che preso da un impulso omicida uccise la ragazza il servo e poi diresse il fucile verso di sé. (da qui il triste nome).
Da allora non ci furono più molti proprietari e, i pochi che vi vissero scomparirono in circostanze misteriose o si suicidarono. in particolar modo ci è giunta voce di proprietari più recenti (circa 50 anni fa se non erro). una famiglia composta da padre madre e figlio: si racconta che i due genitori ogni notte sentissero urla e pianti arrivare dalla torretta e col tempo impazzirono (prendendo la strada del suicidio). il figlio che invece aveva sempre negato gli accaduti, fu trovato impiccato.
Molti ci hanno inoltre certificato che negli anni '80 la Villa è stata in vendita, e per un momento anche abitata, ma di questi proprietari non si sa nulla.
Tutto ciò che si sa del presente della Villa è che , specialmente d'estate (periodo dell'anno in cui sono avvenute le uccisioni) si possono notare strane ombre girovagare nel giardino circostante la villa, e di notte si possono ancora sentire i pianti.

Sant' Angelo Lomellina, il Paese del Diavolo
Leggendo la premessa del libro "Spiriti alle Colonne" di Rinaldo Bernardi, due righe parlano di Sant'Angelo Lomellina. La leggenda che vi gira attorno sarà vera? In quanti la conoscono ?
Le prime notizie documentate sul paese sono antecedenti all'anno Mille, quando Sant'Angelo era "una roccaforte con muraglie grossissime di calce viva e sassi con colli di varie dimensioni a schiena di pesce". Si chiamava allora Castel Sant' Angelo ed era posto a difesa dei vicini monasteri benedettini. Quasi certamente esisteva già in epoca romana". Insomma, Sant'Angelo, insieme a Lomello, è un paese piccolo, ma denso di storia!
Ma la Leggenda, che potrebbe sconvolgere l'attuale pace che vige nel paese agricolo, lo vedeva come un paese di Streghe. Il paese più potente sotto quell'aspetto.
La più forte di tutte le streghe, la "Regina" , aveva un piano malefico, che avrebbe concesso al Diavolo di impossessarsi della popolazione: dopo aver fatto prendere i voti alla nipote, così da escluderla dal paese e salvarla dai suoi intenti, si fece ingravidare dal prete del paese. Se il Diavolo prende un uomo di Dio, prende anche il suo gregge. Così da allora Sant'Angelo fu soprannominato "il Paese del Diavolo".
Abbiamo chiesto anche ad un abitante del paese stesso se fosse a conoscenza della leggenda, e ci ha confermato il nome, solo la storia gli è stata raccontata in modo diverso, al posto della Strega una ragazza normalissima, ricca, bella e dannata, che si dà alle correnti sbagliate e al Mulino della città (che è tuttora presente!) si fa ingravidare dal prete del paese. Insomma il fine è lo stesso, i protagonisti anche. Ma le epoche cambiano.
Credere o non credere, queste sono solo dicerie, provenienti dalla tramandazione orale dagli antenati ad oggi.

Semiana, la luce nel Castello
Il Comune di Semiana, posto nelle campagne lomelline, è uno dei luoghi poco conosciuti, ove storia e leggenda si incontrano. Inizialmente, il paese, si chiamava Samignana, ma dal XVIII secolo, prende il nome attuale.
Posto nel centro del paese, sorge un “castello” se così lo vogliamo definire...
Un palazzotto signorile del XVII secolo, fatto costruire dalla famiglia Rejna, di origini spagnole.
Pochi anni dopo la sua costruzione, venne abbandonato, lasciandolo così andare in rovina...
Si narra, che negli anni settanta, un ragazzo, passando per la via che costeggia il castello, notò una luce al suo interno... Non stupito del fatto, pensando che si trattasse di un senzatetto rifugiatosi li, continuò la sua strada... Ma la sera successiva rivide la luce, così, curioso, decise di chiamare degli amici per mostrare anche a loro lo strano bagliore... Non sembrava una fiamma, ne tanto meno una torcia elettrica... Ma sapendo che il castello era pericolante, decisero che forse era meglio controllare di giorno. E così fecero, entrarono durante il giorno, ma non vi erano segni ne di senzatetto, ne di fuochi accessi...
Non passarono molti giorni, era la Vigilia di Natale, e la luce del castello riapparve... Come sempre, questa volta venne vista da più persone, che munite di torce, provarono a illuminare la zona, ma appena la luce filtrò nel castello, la misteriosa “luce” sparì... e da quel giorno non si vide più... fino alla Vigilia di Natale successiva... quando riapparve... C'è chi parlò di fantasmi, chi di scherzo e chi fece orecchie da mercante...
Eppure, vi è ancora chi parla di questa luce che si vede ancora oggi! Sempre durante la Vigilia...
Cosa potremmo dire? Chi siamo noi per poter dire di cosa si tratta?
Quello che possiamo constatare con molto dispiacere è lo stato attuale del Castello, volto a cadere su se stesso... Facendo così perdere un pezzo di storia di questo piccolo paese...

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