Palazzo Traversi - Sannazzaro de' Burgondi

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Palazzo Traversi

Doveva apparire in modo davvero sontuoso quel palazzo dell'Asilo Infantile, situato sulla costa all'estremità ovest del paese, in una splendida posizione che domina il paesaggio della valle del Po quando fu inaugurato nel lontano 1860. "Tutto vi è ben ordinato, tutto è di eccezionale eleganza. Frontespizio ricco di decorazioni e statue allusive, ampiezza di locali ben distribuiti, ben rischiarati, ben arieggiati ed olezzanti per pulitezza".
Ciò si legge nella "Storia di Sannazzaro" del prevosto Gazzaniga. La storia di questo antico edificio sannazzarese, eretto accanto al settecentesco Palazzo Antona -Traversi, ora Allevi, è degna di nota sia per le finalità filantropiche cui fu destinato il palazzo, sia come testimonianza di un'istituzione di grande prestigio pedagogico che, a quei tempi, fu raro esempio nella nostra Lomellina.
Il ricchissimo avvocato Giovanni Traversi lasciò alla sua morte, avvenuta a Milano nel 1854, la seguente disposizione testamentaria: "Lego 15.000 £ agli Asili di Sannazzaro, quando siano regolarmente fondati, senza decorrenza d'interessi". Ma allora in paese non esisteva alcuna istituzione di tal genere e il lascito sarebbe stato nullo se al nipote avv. Giovanni Antona, erede unico (anche del cognome), non fosse venuta la generosa idea di realizzare un Asilo Infantile, aggiungendo di suo altre 25.000 £ per iniziarne la costruzione.
Si doveva però costituire un capitale di almeno 70.000 lire e, per raggiungere tale somma, si pensò ad una sottoscrizione di azionisti (100 £ ad azione, per un totale di 26.000 £) e ad uno stanziamento, da parte del Comune, di 4.000 £. Subito l'avv. Antona -Traversi presentava il suo progetto al Consiglio Comunale che, esprimendo il suo più vivo consenso al benefattore, approvava l'erezione con la clausola che Presidente dell'Asilo fosse lo stesso fondatore e che per l'istruzione dei bambini "fossero preferite persone laiche".
Per la vendita delle azioni fu istituita una Commissione che (cosa alquanto inspiegabile) "non riuscì a conseguire neppure una azione". E il progetto andò in fumo.
Ma due avvenimenti furono in quell'anno decisivi per porre fine ad ogni incertezza: "Un bambino corse il rischio di annegare in una roggia e un altro venne morsicato per la strada da un mulo che gli strappò un orecchio". Bisognava assolutamente costruire l'Asilo!
Con l'appoggio dei capi - famiglia si presentò a Milano, presso l'avv. Antona -Traversi il prevosto don Giuseppe Minchiotti, supplicando l'immediata attuazione di quella iniziale idea. L'avvocato non ebbe più indugi e formulò l'impegno di costruire il palazzo per l'Asilo Infantile "a tutte ed esclusive sue spese".
Per realizzare l'opera secondo i canoni della migliore tradizione pedagogica di quei tempi, intraprese un viaggio in Francia, Olanda, Belgio e Germania, dove visitò gli Asili più prestigiosi, annotandone i pregi e le impressioni che gli servirono per abbozzare di suo pugno un progetto ispirato a quei modelli.
L'ing. Pisani di Milano fu incaricato del definitivo disegno che fu poi sottoposto all'esame di architetti e pedagogisti competenti per l'approvazione definitiva. Così, il 3 settembre 1855, "nel recinto della grandiosa villa, propria della famiglia Antona - Traversi" fu posta la prima pietra dell'edificio "dono di nozze che l'avvocato offriva alla sua sposa Claudia dei conti Grismondi da Bergamo, che l'accettava come il più prezioso gioiello".
Alla sua apertura (10 gennaio 1860) l'Asilo ospitava gratuitamente circa 250 bambini e, come modello di rilevante valore educativo, fu più volte "meritatamente premiato con medaglie".
Direttrice ed insegnanti laiche esercitavano con grande professionalità applicando il metodo del pedagogista tedesco Froebel, sotto l'assidua e vigile protezione della "Famiglia fondatrice che nulla risparmiò per innalzare l'istituzione a fama non comune" conservandola comunque indipendente da qualsiasi ingerenza politica.
Alla morte del fondatore e in seguito di donna Claudia Antona - Traversi l'Asilo passò ai figli i quali lo donarono in enfiteusi al Comune di Sannazzaro che lo gestì, come Ente Morale, fino ai nostri anni `80, pagando agli eredi Traversi - Tittoni di Desio un canone simbolico di 2 £.
L'edificio ebbe negli anni diverse ristrutturazioni e venne pure ampliato nell'ala destra, verso il cortile interno, per offrire agli alunni della Scuola Materna Statale un refettorio adatto alle nuove esigenze igieniche. L'imponente salone al pianterreno fu spesso testimone di splendide feste da ballo e di serate allietate dalla presenza dell'illustre commediografo Giannino Antona - Traversi, figlio di donna Claudia, che ai Sannazzaresi faceva ascoltare, in prima assoluta, la lettura delle sue opere teatrali. E queste manifestazioni erano tutte a favore dell'Asilo. Nello splendido cortile, che in passato ospitò numerose compagnie di opere liriche e di teatro e nel dopo - guerra il cinema all'aperto. Per il dono di questo pregevole palazzo, nei confronti della famiglia Antona - Traversi, Sannazzaro ha un debito di perenne riconoscenza.

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Le foto di Paola

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